Michela: Tutti quelli che osteggiano l’educazione di genere, usano la parola “gender”, la inglesizzano perché in questo modo la rendono aliena, e le persone non sanno più cosa significa, ma in realtà è una parola che noi usiamo continuamente. E’ una cosa diversa dal sesso: noi nasciamo maschi e femmine, e su questo nessuno ha dubbi, che cosa vuol dire essere maschi ed essere femmine nel comportamento e nella società del 2015, questo è gender. L’educazione di genere tende a decostruire il maschilismo. Questo è un paese dove se sei un’astronauta nel titolo di giornale scrive “astronauta italiano nello spazio” ma se sei Samanta Cristoforetti e quindi una donna il titolo è “donna astronauta nello spazio”. La donna continua ad essere una connotazione più forte dell’astronauta. Perché l’uomo può essere ciò che vuole, la donna può essere tutto ciò che le è permesso essendo donna. Questa è discriminazione, è questo che si combatte con quei progetti.
Giulia Busetti: Ci sono stati degli episodi scatenanti penso al sindaco di Venezia che ha vietato i libri, al Gioco del Rispetto di Trieste, di cosa si tratta veramente, che cosa c’è in discussione?