8 Cose da dire alle persone che pensano che donne ed uomini siano già alla pari

Ho deciso di tradurre questo pezzo dell’Huffpost Women che, in occasione della giornata dell’uguaglianza delle donne negli Stati Uniti festeggiata il 26 agosto, affronta 8 punti che mostrano il mancato raggiungimento della parità.

L’articolo è basato su dati e fatti relativi agli Stati Uniti, ma direi che possano ugualmente far riflettere sull’attuale situazione femminile. Inoltre, l’originale è ricco di link riportanti fonti ufficiali, ovviamente tutte in inglese. Mentre nel seguente testo tradotto troverete dei link di approfondimento in italiano. Buona lettura 🙂

8 Cose da dire alle persone che pensano che donne ed uomini siano già alla pari

Buona giornata dell’uguaglianza delle donne! O qualcosa di simile.

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La Giornata dell’Uguaglianza delle donne fu dichiarata il 26 agosto 1971 per onorare la ratificazione del 19esimo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America che legalizzò il voto delle donne.

Sono stati fatti considerevoli passi avanti da allora: per molte donne, l’accesso alla contraccezione alla fine del 1960 ha significato il rifiuto di predeterminati ruoli di genere, la possibilità di entrare nella forza lavoro e di ottenere l’istruzione. Nel caso Roe v. Wade del 1973, la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America ha garantito alle donne la protezione della costituzione per il controllo del proprio corpo.

Negli anni ’80 e ’90, i termini di “aggressione sessuale”, “stupro da parte di un conoscente” (acquitance rape) o “stupro durante un appuntamento” (date rape) sono entrati nel lessico nazionale, garantendo alle donne una protezione legale per tutte quelle cause che, non facendole sentire al sicuro, le fanno rimanere in silenzio.

Per tutti gli anni 2000 Internet è stato sia utile che deleterio per le donne. Troll a parte, ha contribuito ad aumentare la consapevolezza dei temi femministi e della parità di genere, ma ha anche contribuito a far venire palesemente a galla il sessismo e la disuguaglianza presenti nei social media. Soprattutto hashtag come #YesAllWomen e #MasculinitySoFragile hanno fatto emergere un grandissimo strato della discriminazione sessuale che le donne hanno da sempre avuto a che fare. Solo oggi, attraverso le piattaforme sociali come Twitter, Facebook o Tumblr, è possibile condividere le varie esperienze.

E anche se l’avanzamento dei diritti delle donne ed i passi verso la parità dei diritti che si sono ottenuti dal 1971 sono assolutamente da festeggiare, è altrettanto importante riconoscere i modi in cui le donne sono ancora in una posizione di disuguaglianza rispetto agli uomini.

1. La media del divario di genere è molto, molto reale

Uno studio del 2014 effettuato dall’American Association of University Women (AAUW) ha confermato che il divario di genere esiste in tutto il territorio degli stati uniti. Le donne guadagnano una media di 79 centesimi in confronto al dollaro degli uomini. Le donne di colore sono ancora più svantaggiate: le donne dell’America Latina guadagnano 54 centesime e le donne di colore 63 centesimi per ogni dollaro dell’uomo.

“Le donne afro-americane non dovrebbero lavorare oltre 66 anni per guadagnare quello che un uomo bianco guadagna in 40 anni” – Emily Martin, vice-presidente per la giustizia sul posto di lavoro, National Women’s Law (NWLC)

Nota: Come ho affrontato qui in Italia la situazione non è delle migliori: “..le donne, a parità di esperienza ed educazione degli uomini,  guadagnano il 16% in meno degli uomini. E non lo dico io, lo dice qui la commissione dell’Unione Europea e qui il Global Gender Gap Index 2015 del World Economic Forum.

Il Gender Gap Index è un indice che calcola il divario di genere nei paesi basandosi su criteri economici, politici, educazione e salute. (…). L’Italia è al  41esimo posto, tra la Colombia e le Bahamas, per quanto riguarda l’Indice globale. E’ al 111esimo posto per quanto riguarda la partecipazione economica e le opportunità di lavoro. Al 58esimo posto per quanto riguarda il livello di educazione; al 74esimo posto per l’educazione e la sopravvivenza e al 24esimo posto per la vita politica.”

2. Ci sono più amministratori delegati di nome “John” che il numero totale delle amministratrici delegate

Come se essere pagate di meno non bastasse, un’analisi del 2015 fatta dalla CNN in una delle più grandi aziende degli Stati Uniti ha confermato che solo il 14,2% delle posizioni di rilievo sono occupate da donne (5 ogni 500). In effetti ci sono più amministratori delegati chiamati John che amministratrici delegate.

3. Ci sono più donne che vivono sotto la soglia di povertà che uomini

E’ molto più probabile che siano le donne a vivere in uno stato di povertà. Secondo la ricerca effettuata dal National Women’s Law Center, “La povertà è una questione delle donne. Ci sono 6 donne ogni 10 adulti che vivono in povertà, e 6 bambini in stato di povertà su 10 vivono in famiglie con a capo una donna” (nda. Nel 2014, l’Istat ha fatto una ricerca che ha mostrato che sul totale delle persone che vivono in povertà, il 50% sono donne, 1 donna ogni 2 adulti). Donne anziane, madri single e donne di colore sono particolarmente vulnerabili nelle variabili che portano alla povertà, come divario salariale sopra citato e la mancanza del sostegno statale per le madri e le persone anziane.

4. Le donne hanno più difficoltà all’accesso alla sanità

Questa discussione va oltre il dibattito del diritto all’aborto. Negli Stati Uniti, oltre alle continue accuse ai dottori e alle dottoresse che non obiettano, continua la chiusura di tutte quelle strutture che forniscono esami essenziali come mammografie, ecografie, pap-test e analisi delle malattie sessualmente trasmissibili.

Quest’anno è stato particolarmente ricco di eventi in merito, con l’approvazione delle drastiche leggi TRAP (Targeted Regulation of Abortion Provider) in tutti gli Stati Uniti (nda. Le Leggi Trap, applicate nelle cliniche abortiste di tutto il paese, con la scusa di tutelare la salute della donna, impediscono l’aborto. Consiglio di vedere questo documentario per informarsi di più), e la chiusura di molti centri dedicati alla salute delle donne, tra cui il nel Grand Chute, nel Wisconsin. Anche se la Corte Suprema ha deciso a favore del diritto all’aborto con la sentenza Whole Woman’s Health v. Hellerstedt del 27 giugno 2016 (nda. La sentenza ribadisce il diritto costituzionale di una donna di accedere all’aborto legale, contro le leggi TRAP che sono ingannevoli e limitano il diritto dell’Interruzione Volontaria di Gravidanza. Qui un articolo ben esplicativo della questione), molte cliniche in Texas sono state chiuse prima della decisione finale. La riduzione di fondi e la limitazione all’accesso alle cure sanitarie per le donne ha contribuito alla crescita del tasso di mortalità materna, in Texas in particolare.

5. Le donne sono molto più a rischio di aggressione sessuale

Le statistiche riguardanti la violenza sessuale sono inquietanti:  il report del Centers for Disease Control and Prevention (CDC) del 2010 riporta che negli Stati Uniti 1 donna su 5 è stuprata almeno una volta nella sua vita, mentre per gli uomini il rischio è di 1 su 71 (qui un interessante articolo che ne parla)

Lo stupro ha conseguenze inevitabili come gravidanze indesiderate, malattie sessualmente trasmissibili, problemi di salute mentale legati al trauma e lesioni fisiche.

E il sistema giudiziario americano non è particolarmente gentile con le donne che hanno subito violenza sessuale – come possiamo veramente raggiungere l’uguaglianza quando aggredire violentemente una donna comporta solo un periodo minimo in carcere o la libertà condizionata?

6. Le donne sono più a rischio di violenza domestica

Come la violenza sessuale, anche per la violenza domestica le donne hanno molta più probabilità di essere vittime. Il dipartimento della giustizia degli Stati Uniti attraverso le sue ricerche ha dimostrato che l’85% delle vittime di violenza domestica sono donne. E le donne sono molto più molestate rispetto agli uomini. La stima statistica prevede che 1.006.970 donne subiscono stalking ogni anno, contro i 370.990 uomini. Inoltre lo stalking è un crimine di genere, il 78% delle vittime sono donne, il 87% dei persecutori sono uomini.  Sembra esistere una sottile linea che lega il comportamento persecutorio con la violenza perché l’81% delle donne che hanno subito comportamenti persecutori da parte del proprio partner hanno altre sì riportato atti di violenza fisica e il 31% ha subito violenza sessuale (nda. qui linee guida con i dati relativi allo stalking. Per avere un’idea delle percentuali in italia, qui i dati dell’Istat).

7. Le molestie sessuali online colpiscono le donne molto più degli uomini

Uomini e donne affrontano quotidianamente provocazioni e molestie online, ma le donne subiscono delle aggressioni estremamente brutali. Come ad esempio Leslie Jones che ha subito una serie di attacchi misogini e razzisti tanto da costringerla a lasciare twitter. Quest’estate la scrittrice femminista Jessica Valenti ha lasciato i social media dopo aver ricevuto minacce di stupro nei confronti della sua figlia di 5 anni (nda. qui un articolo che rende meglio l’idea della situazione).

Le minacce di stupro, violenza e lo stalking sono diversi modi di portare le donne (e le loro opinioni) fuori da internet, e ancor più completamente fuori dalle discussioni pubbliche.

8. Le donne sono ancora in minoranza nel Congresso degli Stati Uniti

Molte delle questioni dello Stato sono decise da un Congresso formato da uomini per l’80%, secondo una ricerca del The Washington Post. Un analisi del 2015 del The Quorum Found (nda. una start-up di due studenti di Harvard che calcola dati della legislazione americana) ha mostrato che le donne hanno lavorato di più rispetto ai loro colleghi maschi. E quando c’è così tanto sul fuoco per le donne in questo paese, non è poi una così grande sorpresa, no?

Traduzione a cura di Giulia Terrosi

11 pensieri su “8 Cose da dire alle persone che pensano che donne ed uomini siano già alla pari

    1. Grazie mille 🙂 Ho cercato di inserire anche dati della situazione in Italia e le cose non sono poi così diverse, anzi! I cambiamenti strutturali richiedono molto molto tempo. Oltre all’auto-consapevolezza personale (che non è mai abbastanza) penso che sia molto importante riuscire a portare l’educazione alla parità di genere anche nelle scuole, sin dalle elementari, nella speranza di un cambiamento futuro che sia effettivo a livello politico e sociale! G.

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