Il possesso NON È Amore

Ieri ho condiviso sulla pagina uno screenshot che mostrava la chat di un ragazzo (mettiamo che non sia un fake) che alla domanda “ciao, sei single?” ha risposto così:

“Scusa, ma sono impegnato, amo la mia ragazza e a lei non va bene che conosca altre ragazze, mi spiace, potresti essere la ragazza più bella del mondo ma vedi amo lei. E so che le farebbe male sapere che chatto con altre ragazze per questo mi spiace, buona serata.”

Come spiegazione dello screenshot ho preso in prestito il ragionamento di Sanny (grazie!) perché centrava esattamente il punto:

“Ma che davvero questo è considerato essere romantici…?

  • – Possessività a valanghe;
  • – Limitazione della libertà del partner;
  • – Demonizzazione delle altre ragazze;
  • – Mancanza di fiducia verso il partner

Boh…”

Fake o meno, bisognerebbe fare un piccolo sforzo di interpretazione della risposta di questo ragazzo, perché ho notato che in alcuni commenti c’è stata proprio un’incomprensione di fondo tra il nostro ragionamento e il contenuto della risposta del ragazzo.

Chi segue la pagina lo sa quante riflessioni facciamo sul fatto che l’amore non sia possesso, condivido nuovamente questo pezzo che spiega molto bene il concetto, e cito:

“…come abbiamo detto, le persone non sono oggetti. Le persone vanno e vengono, entrano ed escono dalla nostra vita. Anche se in certi momenti possiamo contare su di loro, non possiamo trattenerle, perché non le possediamo. Il possesso non è amore, il possesso è insicurezza, paura, smania di afferrare ciò che non può essere fermato.”

Detto questo, passiamo all’analisi della risposta del ragazzo.

La frase “e a lei non va bene che conosca altre ragazze” lascia intendere che non è lui che non vuole conoscere lei, ma è l’imposizione della fidanzata.

Questa ragazza ha chiesto semplicemente se lui è single, ci può stare!

Mentre il punto sta sul porre attenzione alle motivazioni che da lui:

“perché la mia fidanzata non vuole/perché alla mia fidanzata farebbe male sapere che chatto con altre ragazze”.

Queste non sono motivazioni “d’amore” come alcune persone hanno fatto notare, il ragazzo non ha semplicemente risposto di essere impegnato e di amare la sua ragazza, attenzione.

Il ragazzo ha detto che non chatta perché alla fidanzata non va bene che conosca altre ragazze”. È questa la sua spiegazione.

Non ha scritto che ama la sua ragazza e che non vuole ferirla chattando con altre che “ci provano” con lui.

La frase “perché alla mia fidanzata farebbe male sapere che chatto con altre ragazze” nasconde una pericolosa motivazione: io non ti scrivo non perché non mi interessa scriverti, ma perché se la mia ragazza lo venisse a sapere ci starebbe male.

Ecco, analizziamo bene questo ragionamento, visto che molte persone hanno commentato il post scrivendo che questa è una manifestazione d’amore (quindi a lui sta bene ed è felice in questa condizione, dopotutto, lo fa per la sua fidanzata).

Lui decide di non parlare con altre ragazze, che abbiano o meno un’intenzione sessuale/amorosa perché altrimenti la sua ragazza ci starebbe male. Quindi, lui non può chattare con le altre ragazze.

Ci rendiamo conto che lui non può e quindi, non vuole, chattare con altre ragazze?

Come scriviamo spesso, le dinamiche di coppia sono assolutamente personali, non c’è dubbio su questo. Ma ci sono delle dinamiche molto pericolose che vanno riconosciute e smantellate perché portano alla giustificazione della violenza, prima psicologica e poi fisica.

Pensate un attimo alla vostra reazione se aveste trovato scritto questo:

“Scusa, ma sono impegnata, amo il mio ragazzo e a lui non va bene che conosca altri ragazzi, mi spiace, potresti essere il ragazzo più bello del mondo ma vedi amo lui. E so che gli farebbe male sapere che chatto con altri ragazzi per questo mi spiace, buona serata.”

Non avreste notato qualcosa di strano? Quante ragazze si sono trovate nella situazione di “non poter parlare con altri uomini” non poter “chattare” con altri maschi? O di dover essere obbligate a raccontare tutto quanto?

Quando una persona della coppia detta le leggi del rapporto che devono essere rispettate, siamo nell’ambito della violenza psicologica.

E la cosa orribile è che questi atteggiamenti vengono scambiati per “amore” oppure sono considerati “normali”! Quando hanno delle conseguenze gravissime per la vittima di violenza, il possesso e l’isolamento porta ad essere totalmente dipendente dalla persona con cui si sta insieme.

Tutto parte dal possesso e dall’isolamento.

È molto importante capire che il possesso è espressione del desiderio di controllo e di dominio di una persona sull’altra. Le relazioni in cui la o il partner viene considerato un oggetto di proprietà, e non un essere umano paritario, non sono relazioni d’amore.

Le motivazioni che da il ragazzo non hanno nulla a che fare con l’amore o col rispetto nei confronti della propria fidanzata perché dire “non chatto con le ragazze perché la mia fidanzata non vuole è agghiacciante, a maggior ragione se mentre lo scriviamo si è consapevoli del significato di quella frase.

Condivido nuovamente lo schema dell’amore degno che spiega abbastanza bene quanto ci venga inculcato il concetto di “fedeltà” come possessione, non come “lealtà” che è un valore importante in qualsiasi rapporto.

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Storicamente l’obbligo di fedeltà (imposto dalla chiesa e inserito anche come obbligo coniugale nel codice civile) è sempre stato a senso unico perché solo la donna veniva uccisa (delitto d’onore) se non era fedele in quanto considerata un oggetto appartenente all’uomo. Mentre l’uomo che tradiva era considerato un qualcosa di normale, dovuto.

Quello che vuol fare questo schema è mettere in discussione quello che ci hanno insegnato dell’amore e che ci viene trasmesso in continuazione nei libri, film etc. e far riflettere sul principio che non siamo proprietà di nessuno/a, ma apparteniamo a noi stesse/i.

E partendo da noi stesse/i possiamo prendere le nostre decisioni in maniera autonoma e individuale anche nella scelta di cominciare una relazione amorosa, monogama o poliamorosa che sia.

La possessione come amore fa proprio parte della nostra cultura, ci viene tramandata scambiandola per amore, bisogna realizzare questa cosa e ripartire da lì, perché l’amore non è mai possesso!

La tabella parla dell’amore romantico inteso come l’idea d’amore che è nata nel periodo del romanticismo che viene tutt’oggi tramandato nei libri e nella cultura cavalleresca. Infatti, ancora ai giorni d’oggi il concetto di “fedeltà” che ci viene inculcato è il concetto di “fedeltà” come possessione, non come “lealtà” che è un valore importante in qualsiasi rapporto.

Il fatto che la fedeltà sia obbligatoria per legge per le coppie sposate a me personalmente non mi è mai andato giù, è un rimasuglio degli accordi fatti durante i patti lateranensi che, essendo di matrice cattolica (e quindi patriarcale), volevano venisse specificato il concetto di matrimonio come possessione reciproca (e non appartenenza reciproca, che è un qualcosa che la coppia decide nel suo intimo).

La fedeltà è un concetto che decide la coppia al suo interno, le coppie poliamorose hanno il loro concetto di fedeltà come le coppie monogame hanno il loro.

L’amore degno è  quello del rispetto reciproco, non del possesso.

Ma torniamo allo screenshot.

La domanda della ragazza è lecita: non c’è niente di male nel chiedere se una persona ha un o una partner. Si può non dare corda dicendo anche che se le intenzioni di lei sono a fine sessuale o amoroso non è interessato perché il suo rapporto di coppia è monogamo.

Il rispetto non è impedire al proprio compagno o alla propria compagna di parlare con chi ritiene più opportuno.

I divieti nella coppia sono violenze, anche se vengono accettati consapevolmente, dobbiamo imparare che non è amore impedire la libertà all’altro/a. Non si tratta di fare di tutta l’erba un fascio, ma di riconoscere i meccanismi del possesso per prevenire le loro conseguenze.

Imporre (o chiedere) al proprio fidanzato di non chattare con altre donne è orribile. Ed è una confusione terribile del possesso con l’amore.

Ci teniamo moltissimo a ribadire il concetto proprio perché siamo consapevoli che il possesso sia alla base della violenza, il considerare la persona di propria proprietà, porta allo stalking, al mobbing, alla violenza sessuale, alla violenza psicologica (sempre sottovalutata ma ugualmente letale), fino alla morte.

E l’amore non porta mai alla violenza: impedire di parlare con le persone rientra nella sfera della violenza psicologica.

Bisogna essere consapevoli dei danni che la violenza psicologica comporta.

Magari vi starete chiedendo: addirittura si parla di violenza psicologica a fronte di un semplice messaggio, senza conoscere il contesto? Quante storie per uno screenshot!

Si, e lo faccio coscientemente, perché l’esperienza mi ha portata a fare molta attenzione ai meccanismi quotidiani che lasciano intravedere il possesso. E parlarne per riconoscerli è importante, perché quando ci si ritrova dentro difficilmente si riescono a leggere e a capire.

Come la mia collega ha affrontato in questo articolo, parlando di violenza domestica, i primi sintomi da dipendenza psicologica ed emotiva sono:

  • Mancanza di autostima
  • Vergogna
  • Paura del giudizio altrui
  • Senso di impotenza
  • Senso di dipendenza verso qualcun altro
  • Paura dell’abbandono
  • Senso di colpa verso il/la partner
  • Senso di solitudine
  • Apatia
  • Difficoltà di attenzione e concentrazione

E, a lungo andare, si arriva alla distruzione del proprio io:

  • Instabilità emotiva
  • Ansia
  • Abuso di alcool, droghe e psicofarmaci
  • Sfiducia verso gli altri
  • Difficoltà di relazionarsi
  • Speranza di cambiare il comportamento del/della partner

Sicuramente in questi casi si parla di una violenza sistematica e duratura nel tempo, ma è bene conoscere quali possono essere le conseguenze del possesso.

Parlando della disparità sociale che si tramanda da secoli tra uomo e donna, abbiamo affrontato più volte le origini del femminicidio, in merito a questo condivido nuovamente due articoli del nostro blog: qui, “Dal se l’è cercata al femminicidio non esiste”; spiego la differenza tra la definizione di femminicidio e omicidio. E qui “Il significato del 25 Novembre” che dovrebbe esser ricordato ogni giorno dell’anno.

E’ importante parlarne, anche se si tratta di cose che potrebbero sembrare sciocchezze, perché bisogna renderci conto che si tratta di una questione culturale: la possessione è un concetto tramandato dai secoli. Ci sono molte altri tipi di relazione, ad esempio il poliamore, che non si basa sulla monogamia. La scelta del tipo di relazione è completamente privata ed interna alla coppia ma, in ogni caso, è molto importante l’utilizzo delle parole che si usano. Perché attraverso ciò che si esprime, si passano dei messaggi.

La frase “sei solo mia/o” trasmette un chiaro messaggio di possessione ed è per questo che bisognerebbe ragionare sul significato dell’amore.

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Il fatto che il tuo fidanzato/la tua fidanzata sta con te vuol dire che ti appartiene?

Se la vostra relazione è monogama, il fatto di esplicitare che lui sia “tuo” e che deve stare con te e basta, rende meno possibile il tradimento o le bugie?

L’amore non è mai possesso.

Anche nelle relazioni monogame non ci si possiede a vicenda, ma si sceglie di stare con una persona e solo quella persona.

E’ fondamentale puntare sulla pericolosità della possessione, avendo lavorato in un centro antiviolenza ho mille campanelli di allarme quando sento dire la frase “sei mia/sei mio”.

Proprio perché trasmette un pericoloso messaggio di possessione.

Cambiamo le induzioni culturali che vogliono che l’amore sia paragonato al possesso.

Non siamo oggetti di proprietà, non siamo “cose” da possedere, siamo persone.

Insegniamo un amore che non sia fatto di sudditanza psicologica, ma di rispetto e libertà reciproca.

A cura di Giulia Terrosi

6 pensieri su “Il possesso NON È Amore

  1. voglio un amore degno senza rinunciare al romanticismo (dubito tra l’altro l’amore si possa schematizzare ma vabbè). Sei mio può voler dire appartenenza reciproca e questo è positivo, non è possesso, tanti uomini e tante donne dicono sei mio sei mia e non torcono un capello al partner, non vedono il partner come una proprietà. Amore è non solo ma anche passione erotica, complicità a letto e fuori, intesa emotiva e intellettuale fiducia reciproca che impedisce alla gelosia di degenerare in ossessione.di possesso. Amore è impegno e responsabilità ma è anche passione travolgente specie all’inizio non sarà mai qualcosa di totalmente razionale (per fortuna) Chi ti impedisce di uscire di casa, chi ti umilia o ti picchia non è romantico e non ti ama anche se dice il contrario

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